Storia del Bowling

Le Origini del Bowling

Per trovare le prime tracce di questo sport, che oggi annovera circa 95 milioni di appassionati in più di novanta paesi nel mondo, bisogna tornare indietro fino all’antica civiltà Egiziana. Nel 1930 l’archeologo inglese Sir Flinders Petrie scoprì, all’interno di una tomba egizia risalente al 5200 A.C., oggetti, la cui forma faceva pensare ai birilli e alle bocce da Bowling.

Naturalmente tale ritrovamento fece subito ipotizzare l’esistenza, già ai tempi della civiltà egizia, di un gioco simile al moderno Bowling. Tale ipotesi è stata avvalorata, in seguito, dall’importante scoperta fatta da un’equipe di archeologi dell’università di Pisa. I ricercatori italiani, durante uno scavo sul sito greco-romano di Narmouthis (100 Km dal Cairo), hanno riportato alla luce quella che possiamo considerare la progenitrice delle moderne piste da Bowling. All’epoca il divertimento si teneva all’aperto su di un pavimento realizzato con mattoni di limo, il fango fertilizzante del Nilo. I ricercatori sono giunti alla conclusione che su di esso si praticava un gioco simile al Bowling dopo aver scoperto che una specie di solco non molto largo che finisce in un buco con un diametro di circa 12 cm. Il tutto risale ad un’epoca compresa tra il III e il II secolo A.C.

Un’altra scoperta fu il gioco polinesiano conosciuto col nome di “Ula Maika”, che comprendeva l’uso di strane bocce di pietra, dalla forma ellittica, che venivano scagliate su di un prato (come il moderno bowling su prato), per colpire bersagli simili a birilli posti a una distanza di 60 piedi (18 m), che corrisponde, guarda caso, alla lunghezza delle moderne piste da Bowling. Più tardi abbiamo la testimonianza di una particolare cerimonia spirituale che si svolgeva in Germania nel quarto secolo A.C. Durante questo rito, un bastone a forma di birillo, chiamato “Kegel”, era posto in piedi all’estremità di una corsia che assomigliava alla pista del moderno bowling. Il “Kegel” era un oggetto che rappresentava l’heide, cioè il pagano, e tutti i presenti cercavano di farlo cadere facendogli rotolare contro una pietra; solo chi riusciva a buttarlo giù aveva il diritto di presentarsi davanti al sacerdote che presiedeva la cerimonia per essere purificato dai peccati.

Col passare del tempo alla pietra si sostituì una sfera di legno, che divenne anche più grande. Il gioco fu introdotto alle masse dai monaci tedeschi e in breve tempo da cerimonia religiosa si trasformò in un passatempo che attirava un numero sempre maggiore di persone. Gli storici tedeschi affermano che nel1300, in alcune parti della Germania si giocava con 3 birilli, mentre in altre anche con più di 15. Persino Martin Lutero fu affascinato da questo gioco, sappiamo infatti che durante la sua vita partecipò alle discussioni riguardanti il numero di birilli da abbattere (che egli stabilì nella quantità di 9), e che costruì una pista da bowling anche nella sua abitazione.

Nelle cronache antiche troviamo molti riferimenti al gioco del bowling; una di loro descrive una grande festa tenuta a Francoforte nel 1.463, durante la quale una cena a base di cacciagione fu seguita da una partita di bowling. Abbiamo anche annotazioni del 1.325 che ponevano un tetto massimo di cinque scellini per le scommesse nelle partite di bowling disputate nel territorio tedesco.

Nel 1.518 la città di Breslavia (che oggi porta il nome di Wroclaw) premiava con un bue il vincitore di una gara di bowling. Tra il 15° e il 17° secolo il gioco si diffuse anche nei Paesi Bassi, in Austria e in Svizzera. Le superfici di gioco erano fatte essiccare al sole fino a raggiungere una durezza tale da farle assomigliare al cemento. Quando le piste furono costruite al chiuso o ricoperte da tettoie, esse vennero costruite in legno. Il primo tetto sopra una pista fu costruito a Londra nel 1.455 e segnò l'inizio del bowling inteso come sport da potersi praticare con ogni condizione meteorologica ed a tutte le ore del giorno e della notte.

In Inghilterra il bowling appare, molto probabilmente, intorno all’anno 1000 e subito riscuote un grande successo, tanto che, in un editto del 1366, il re Eduardo III ne vieta la pratica alle sue truppe, in quanto riteneva che il gioco distogliesse l’attenzione dei soldati dall’addestramento militare. In seguito, nel 1511, anche il re Enrico VIII bandì il bowling definendolo un “gioco d’azzardo vizioso”. Tuttavia, nonostante i veti posti dalle autorità regali, l’interesse per il gioco negli anni successivi non diminuì affatto, anzi crebbe a dismisura soprattutto negli ambienti nobiliari dove il bowling divenne una sorta di status symbol. Si narra che il condottiero inglese Sir Frances Drake procrastinò un attacco alla “Invencible Armada” spagnola nel 1855 (poi sconfitta), perché era impegnato in una partita di bowling che voleva assolutamente portare a termine.